18.8.04

[2000#08] segnalazioni

Jochem Hendricks, Newspaper
Difficile definire a quale categoria editoriale, se non alla sperimentazione artistica, appartenga Newspaper, la recente pubblicazione di Jochem Hendricks, non nuovo a saggi di tal fatta, com’era stato per Augenzeichnungen Eye Drawings, Vexer Verlag, St. Gallen 1993. I movimenti oculari durante la lettura di un quotidiano, pagina per pagina, sono registrati con speciale attrezzatura; i tracciati di tali moti sono digitalizzati e poi stampati, quali percorsi fisici, come segni diagrammatici. Da ciò, emerge un processo invisibile, quello del leggere, la segreta e imprevedibile danza della scansione dell’informazione. Newspaper è l’affascinante testimonianza visiva di tale processo, applicata a un’intera edizione del «Frankfurter Allgemeine», stampata nello stesso formato e con la stessa rotativa. Chi volesse Newspaper, come Augenzeichnungen, deve rivolgersi all’email indicata.


Peter Bain e Paul Shaw (a cura di), Blackletter: Type and National Identity
Princeton Architectural Press, Princeton 1998, e American Printing History Association, New York 1999
Due monografie, coordinate e complementari, dallo stesso identico titolo, Blackletter: Type and National Identity, ambedue curate da Peter Bain e Paul Shaw, la prima edita nel 1998, l’altra nel 1999, accompagnano una fortunata mostra itinerante sulla storia delle lettere “gotiche” e degli omonimi caratteri a stampa. Da un’intrecciata lettura, apprendiamo della complessa evoluzione di tale tipo, dal trecento ai giorni nostri (attraverso i fondamentali passaggi del Textura, Rotunda, Schwabacher, Fraktur), e delle sue implicazioni nazional-socio-culturali -il nazismo prima impose la lettera gotica, poi la proibì. La prima monografia ha carattere saggistico, con i contributi di esperti quali P.Th. Bertheau, P. Luidl, C. Burke, H.P. Willberg e Y. Schwemer-Scheddin; la seconda, con sobria copertina bianca, è un vero e proprio catalogo documentario della mostra, riccamente illustrato.


impressions
cd-rom Win/Mac, francese/inglese, Musée de l’Imprimerie, 13 rue de la Poulaillerie, 69002 Lyon (Francia), fax 0033 4 78382595
Edito dal museo della stampa di Lione, con la produzione esecutiva di Gabrielle Perrier, direttrice del museo, e di una fitta schiera di collaboratori di varie competenze, questo cd-rom multipiattaforma e bilingue offre una efficace e puntuale sintesi dell’arte della stampa, dalle origini sino ad oggi, con qualche punta di gallico sciovinismo. L’interfaccia sobriamente gradevole rinuncia ai facili “effetti speciali” di tanti multimedia, per restituire uno strutturato ipertesto didattico sui compositi aspetti della materia. La vicenda è organizzata in quattro sequenze cronologiche: i primi secoli, la rivoluzione industriale, la diffusione di massa e la rivoluzione digitale (ove si giunge fino al computer-to-plate e al print-on-demand); per ciascuna d’esse vengono esaminate le tecniche, l’estetica (della pagina e delle lettere) e i prodotti caratterizzanti.


Franc Nunoo-Quarcoo, Bruno Monguzzi A Designer’s Perspective
Fine Arts Gallery, University of Maryland, Baltimore 1998
Bruno Monguzzi rientra a pieno titolo nella schiera dei protagonisti delle arti grafiche d’oggi; non a caso, peraltro, da originale allievo di un geniale protagonista della cultura visuale italiana: Antonio Boggeri. Nella serie Issues in Cultural Theory, Franc Nunoo-Quarcoo ha pubblicato un bel volume, di piacevole ed istruttiva lettura, di raffinatissima mise-en-page -autentica rara avis di qualità editoriale globale, in occasione di una mostra sul noto designer (italiano? svizzero?); qualche tempo fa, ricordando serenamente il debito ideale con Boggeri, Monguzzi confessava, infatti, a proposito della propria identità culturale: «che da allora sono andato cercando nel mio lavoro. Identità, forse connaturale e connaturata a questo piccolo triangolo di terra elvetica insinuata in terra lombarda, dove la gente è troppo italiana per essere svizzera, ma troppo svizzera per essere italiana».


James Mosley, The Nymph and the Grot. The Revival of The Sanserif Letter
Friends of the St Bride Printing Library, London 1999
Una vera autorità internazionale, quale James Mosley (docente al celebre dipartimento di tipografia dell’università di Reading, nonché bibliotecario della St Bride Printing Library), disamina un’ennesima oscillazione (moderna) nel disegno delle lettere “lineari”. Trattando del revival dei caratteri “senza grazie”, Mosley questa volta conduce il lettore a osservare tanto i cartigli dei disegni di George Dance jr e di John Soane, quanto le opere di Thomas Banks e di John Flaxman, per arrivare al primissimo dei tipi a stampa sanserif, il Two Lines English Egyptian di William Caslon IV (1819 circa). Edito in occasione della mostra omonima presso il Sir John Soane’s Museum a Londra, che copriva un arco espositivo più ampio, giungendo necessariamente al notissimo tipo britannico di Eric R. Gill, l’elegante volume si raccomanda, in primis, a tipofili e cultori del neoclassicismo.


Mario Piazza (a cura di), Segno Alfabeto Scritture Linguaggi
Aiap-Adi-Smau, Milano 1998
Promossa -in occasione di uno Smau- dalle associazioni che in Italia rappresentano il disegno industriale e la grafica, cioè Adi e Aiap (quest’ultima, in una nuova fase attiva di promozione -con la recente esposizione nella propria galleria del lavoro di Germano Facetti, ad esempio, e varie pubblicazioni), la mostra Segno Alfabeto Scritture Linguaggi ha poi lasciato una utile testimonianza a stampa dell’iniziativa in un omonimo fascicolo, sorta di spartano catalogo in bianco/nero. Vi sono raccolte le riproduzioni di poster commissionati ad hoc, sul tema della grafica come scrittura (mentale e segnica), di una settantina di progettisti visuali italiani, che vanno da G. Baule a G. Camuffo, da AG Fronzoni a G. Iliprandi, da I. Lupi a F. Messina, da B. Noorda a M. Piazza, da A. Rauch a L. Sonnoli, da Tapiro a H. Waibl -utile ricognizione del panorama nazionale, con rare assenze.

[segnalazioni pubblicate nel 2000 in “Casabella” (Milano)]
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