Dal futurismo al futuro
Il meglio dell’architettura italiana sfila sulle rive del Bosforo di ANDREA CUOMO nostro inviato a IstanbulIl XXII congresso dell'Uia (Unione internazionale degli architetti) si è appena concluso, ma l'architettura italiana è ancora protagonista sulle rive del Bosforo. Merito della mostra «Dal futurismo al futuro possibile nell'architettura italiana contemporanea», inaugurata martedì in uno dei luoghi più affascinanti di Istanbul, Tophane-i Amire, gli splendidi spazi della fabbrica di cannoni costruita da Mimar Koca Sinan, l'architetto cinquecentesco considerato il Michelangelo turco. Una sorta di basilica protoindustriale con merli e comignoli che accoglie l'allestimento di Gae Aulenti della mostra curata da un comitato scientifico presieduto da Franco Purini e composto tra gli altri da Livio Sacchi (entrambi presenti a Istanbul). L'esposizione è ambasciatrice dell'architettura contemporanea italiana nel mondo. Allestita per la prima volta nel 2002 in Giappone presso il Tokyo Design Center attraverso la fondazione «Italia in Giappone», è poi sbarcata a Kobe, Caracas, Kuala Lumpur, in Australia e, in Europa, a Oslo, Reykjavik e Bruxelles e sarà presto a Città del Messico.
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