estetica delle lettere

Hermann Zapf

"Una scritta, una qualsiasi composizione alfabetica utilizzata in esterni, una qualunque scrittura esposta, nel senso più ampio del termine, non è mera espressione artistica con le forme dell'alfabeto o veicolo di valori estetici; prima di tutto, è strumento di comunicazione, per la trasmissione più semplice possibile di informazioni. Oltre ai caratteri alfabetici a stampa dei libri e dei giornali, ci si imbatte infatti in composizioni di lettere di ogni tipo, di giorno e di notte, sulle strade e nelle città. Una sviante confusione di segni è l'immagine che si ricava entrando in una città qualsiasi, oggigiorno. Il mondo intero è accomunato da questo disordine, da questo guasto al paesaggio e alle città. Chi è responsabile dell'inquinamento visivo delle nostre città? Talora parrebbe che le amministrazioni civiche siano gestite da ciechi o, meglio, da analfabeti della vista. Certo, gente che sa leggere e scrivere, ma è priva di ogni sensibilità nei confronti della qualità delle scritte e del loro uso. L'inquinamento grafico è planetario, e identico a Occidente come a Oriente. È dunque necessario rendere maggiormente consapevoli dell'importanza della qualità delle scritte i responsabili delle opere pubbliche. È deprimente vedere infatti quanto siano diffuse le scritte di scarsa qualità negli edifici. Un architetto non dovrebbe solo concepire un bel progetto; dovrebbe anche preoccuparsi dell'integrazione del suo nuovo edificio nell'ambiente. Lo studio delle scritte dell'edificio dovrebbe perciò esser parte integrante del progetto. L'ignoranza che rivela la scadente qualità attuale delle scritte negli edifici pubblici è particolarmente fastidiosa. In altri tempi, coloro ai quali erano affidate responsabilità collettive avevano un gusto più educato e il senso sia delle proporzioni sia del disegno delle lettere. Basti rammentare, al proposito, le costruzioni dell'impero romano, l'architettura barocca o quella coloniale: le iscrizioni sono qui in piena armonia con le proporzioni dell'architettura. Dobbiamo stimolare la discussione sulla segnaletica pubblica prima che sia troppo tardi. Il problema attuale è come allargare l'obiettivo alla segnaletica esterna tutta, che non significa solo alle città, ma anche al paesaggio in generale e, insomma, alla globalità del nostro ambiente visivo. L'inquinamento visivo cresce di giorno in giorno, e sostituire delle scritte è estremamente oneroso. In un'epoca di crescente consapevolezza dell'inquinamento in terra e in cielo, in un'era di maggiore responsabilità per la conservazione delle bellezze della natura, il comune cittadino dovrebbe essere sensibilizzato anche nei confronti dell'inquinamento visivo. Una proposta concreta, a tal fine, sarebbe quella di educare all'arte della scrittura fin dai primi livelli di scolarizzazione. Non è necessario apprendere le squisitezze della calligrafia; basterebbe conoscere le qualità positive o negative del disegno delle lettere, e distinguere tra buone e cattive proporzioni. In generale, una migliore educazione alle arti visive, alla comunicazione visiva e al 'linguaggio visibile' ci permetterà di evitare il protrarsi di quel danno al paesaggio che è rappresentato dalla presenza di scritte di cattiva qualità. L'educazione all'estetica delle lettere è fondamentale per istillare il senso delle proporzioni e dell'ordine visivo".