25 aprile 2006

[musei] pt - roma

Museo storico delle poste e telecomunicazioni
Ministero delle Comunicazioni
viale Europa angolo viale C. Colombo
00144 Roma

tel
06.54442361
fax
06.54221673
mail
museostorico@comunicazioni.it

“Per motivi organizzativi ed al fine di fornire adeguata assistenza ai visitatori, il museo aprirà solo su richiesta”.

dal sito del ministero delle comunicazioni:
“Il primo nucleo del Museo storico P.T. italiano fu costituito da una raccolta iniziata nel 1878 da Ernesto D'Amico, a quel tempo Direttore Generale dei Telegrafi d'Italia, il quale dispose che presso l'ufficio Tecnico dei telegrafi di Firenze fossero concentrati e custoditi tutti i disparati apparecchi e mmateriali telegrafici degli antichi stati italiani, messi fuori uso nel 1861. La raccolta andò gradualmente arricchendosi con l'acquisizione di cimeli, documenti e materiali postali e d'altri apparati telegrafici che andarono in parte distrutti nell’incendio dell'Esposizione Voltiana nel 1899. Nel frattempo l’illustre filatelista Emilio Diena iniziava presso la sede del Ministero P.T. una collezione filatelica. Nel 1907 fu istituito in Roma L’Istituto Superiore P.T. nella cui sede si provvide a trasportare il materiale raccolto a Firenze. Successivamente nel 1938, resisi disponibili alcuni locali presso l’ufficio principale P.T. di Roma Prati, fu possibile aprire il Museo al pubblico. La sede si rivelò presto insufficiente per l’esposizione di tutto il materiale. Nel 1980 il museo fu trasferito nella attuale sede dell’Eur.

Poste
La prima parte del settore Poste è dedicato alle origini dei servizi postali: sono esposte le antiche buche d’impostazione in pietra dal 1630 fino alle cassette in metallo dei nostri tempi. È stato integralmente ricostruito un ufficio postale fine 800 arredato con mobili e cimeli originali provenienti dal Ducato di Parma. La seconda parte del settore è dedicata ai servizi postali negli Antichi Stati Italiani. In apposite vetrine sono esposti tutti gli oggetti e cimeli relativi allo Stato Pontificio, Regno delle Due Sicilie, Gran Ducato di Toscana, Lombardo Veneto, Regno d’Italia. Una successiva sezione è dedicata alla Posta Militare, dalla sua istituzione fino alla seconda guerra mondiale, nonché alla ricostruzione degli impianti postali nel dopoguerra. Segue quindi la esposizione delle macchine bollatrici, impacchettatrici, distributori automatici di francobolli e cartoline e tutto ciò che ha costituito la meccanizzazione e automazione postale degli ultimi tempi, fino al primo elaboratore elettronico ELEA 9003 progettati e realizzati in Italia nel 1959.

Telefono

In questo settore il pubblico può osservare in apposite vetrine, gli esemplari originali dei più svariati tipi di apparecchi telefonici sperimentati nell'ultimo ventennio del XIX secolo; l’invenzione di Antonio Meucci è presentata con un modello del suo primo apparecchio. Per l'automazione telefonica grande interesse è il centralino a dieci numeri inventato dal romano G.B. Marzi, che funzionò nel Vaticano dal 1886 al 1890, precedendo di sei anni quello dell'americano Stronger. Seguono in ordine storico altri centralini e moderne apparecchiature telefoniche. Sono esposti, inoltre, gli apparecchi telefonici che appartennero alla Regina Margherita, a Re Vittorio Emanuele III di Savoia, quello di Benito Mussolini che funzionò a Palazzo Venezia nel 1932, nonché gli apparati dei ponti radio dell'Azienda di Stato per i servizi telefonici.

Telegrafo

In questo importantissimo settore il visitatore può osservare il vastissimo campionario di apparati telegrafici funzionanti: dai segnalatori a lanterna al modelllino del telegrafo ad asta di Claudio Chappe; dai primi apparati Morse dello stato pontificio ai Weatstone del Piemonte, agli Henlex del Regno delle Due Sicilie, fino ai primi apparati per trasmissioni multiple; il pantelegrafo dell'Abate Giovanni Caselli riproduce testi, disegni ed immagini, considerato l’antenato del primo servizio pubblico di telefoto, usato a Parigi e Lione dal 1866 al 1870. L’ultima parte di questo settore è dedicata alle telescriventi, al servizio telex e a quello telefoto, nonché ai cimeli provenienti dai Circoli delle Costruzioni dell'Amministrazione P.T., che già per più di un secolo curarono la costruzione e la manutenzione delle linee telegrafiche italiane”.







2 Comments:

Anonimo said...

Greets to the webmaster of this wonderful site! Keep up the good work. Thanks.
»

02:11  
Anonimo said...

I find some information here.

16:42  

Posta un commento

Links to this post:

Crea un link

<< Home